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Retail che tendenza: perché gli e-commerce puntano allo store fisico

scale di un centro commerciale

Dopo Amazon, anche Zalando punta al negozio fisico e il retail offline si fa tendenza anche per i colossi dell’e-commerce. La notizia è di pochi giorni fa e mette in chiaro come il punto vendita entri a pieno titolo nelle strategie commerciali dei grandi brand dell’online.

Si sa, su internet in dieci minuti si può acquistare di tutto, da un libro a un elettrodomestico e fare perfino la spesa. Ma il retail, lo ripetiamo, non è morto: rimane ancora il luogo dove il 57% dei consumatori prende la maggior parte delle decisioni di acquisto (fonte Epson). Sarà questo che spinge un gigante del web a puntare sul mondo offline?

L’identikit di chi acquista online

Chi acquista online lo fa tendenzialmente per tre motivi (fonte Idealo in collaborazione con Survey Sampling International): il 63% dei consumatori per la competitività del prezzo, il 37% per la ricca possibilità di scelta, il 34% per la comparazione tra i prodotti di diversi brand.

Dall’indagine emerge anche che i consumatori online aumentano se il centro abitato si fa grande, incoronando le grandi metropoli a roccaforti dell’e-commerce.

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Donne e uomini a confronto

Per quanto riguarda i consumatori italiani scopriamo da uno studio di Coop Online che sono più gli uomini che le donne a fare acquisti sul web, con il 72% dei primi contro il 28% delle seconde. E le differenze di genere non finiscono qui.

La maggior parte delle donne valuta l’acquisto sulla base del prezzo e preferisce farlo nel negozio di fiducia che ispira loro maggiore sicurezza. Gli uomini invece valutano il prodotto più sulla base della qualità, dell’efficienza e dalla facilità di reperimento.

Le donne sono anche più emotive: rispetto agli uomini, sono spinte più dal desiderio di acquisto che dal bisogno di un prodotto e hanno un legame emozionale con il punto vendita.

Più emotive sì, ma con una customer journey nettamente più complessa rispetto a quella maschile: se gli uomini cercano informazioni prima di acquistare su blog, riviste e siti, le donne incrociano queste informazioni con quelle provenienti da amici, parenti e infine con i consigli professionali degli addetti alla vendita. E forse è proprio questo il motivo che le spinge ad acquistare più offline che online.

Quindi perché puntare sul retail fisico?

Parliamo del caso Zalando: la strategia del colossi del web ovviamente non è quella di puntare tutto sullo store fisico, sia chiaro, ma quella di integrare l’esperienza virtuale con quella reale.

A confermarlo sono le parole del co-chief executive di Zalando Rubin Ritter che ha dichiarato come il colosso dell’e-commerce stia pensando di inaugurare dei monomarca per permettere ai consumatori fedeli di “sperimentare il marchio anche fuori dal web”.

La soluzione offline di Zalando inizierebbe proprio dalle grandi metropoli come Londra, Parigi e Berlino dove il brand ha già “molti fan”, così li chiama Rubin Ritter, che trascorrono ore sul sito e concludono molti acquisti.

Si parte quindi dai consumatori fedeli per offrire loro un’esperienza di prodotto diversa, dare la possibilità di vivere anche offline il brand. Decidere di sperimentare un marchio tipicamente online anche come retail fisico è sintomo quindi di una tendenza dei brand ad accrescere qualitativamente l’esperienza di acquisto dei propri consumatori.

Abbiamo già detto come si acquista non solo per il bisogno di un oggetto ma per il desiderio di vivere qualcosa attraverso quell’oggetto. L’era del digitale è l’era dell’economia dei desideri appunto.

Certo quindi anche Zalando vuole divenire teatro di esperienze per i propri consumatori. L’apertura di store fisici infatti non è una soluzione per giungere a quella fetta di persone che non acquista online, proprio il contrario: questa scelta è il culmine di un processo di acquisto, è il voler avvicinarsi al consumatore fedele per dargli l’opportunità di provare il prodotto, offrendogli tutta la professionalità di un addetto alla vendita.

Ovviamente in questo modo si giunge anche a quelle persone che non sono e-commerce addicted: fidelizzarle al brand partendo dall’offline e poi portarle anche sull’online.

Insomma: una strategia commerciale che sembra promettere solo grandi cose al brand Zalando, facendo tutti gli scongiuri del caso.

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